“Stai tranquillo e sorridi sempre”. La storia di Emma

“Stai tranquillo e sorridi sempre”. La storia di Emma

Qual è la prima parola che ti viene in mente se dico rete?
C’è chi pensa a un insieme di linee che si intrecciano formando incroci e nodi. Chi immagina idealmente una struttura complessa ma non riesce a figurarsela. Chi pensa a una rete da pesca. Chi la associa a una recinzione metallica, chi al mondo delle telecomunicazioni. Altri ancora all’energia elettrica.

Ci siamo posti questa domanda qualche tempo fa. Ma una risposta assoluta l’abbiamo trovata soltanto quando abbiamo conosciuto La Rete di Emma.
Proprio così. Perché una rete come la sua «è un qualcosa che quando ci cadi dentro non riesci più a uscirne fuori, perché te ne innamori» – afferma Sandro.

Sandro e sua moglie Linda, sono i fondatori de La Rete di Emma: un insieme di persone che dal 2014 ha deciso di dedicare le proprie forze e il proprio tempo a raccogliere fondi e divulgare l’operato dell’Associazione Bianca Garavaglia per la ricerca sui tumori infantili, in memoria di Emma.


Scomparsa a soli 7 anni a causa di un tumore cerebrale, Emma era una bambina dolcissima che amava la vita e che da grande voleva diventare una cantante.
Forte e determinata, col suo carisma riusciva a conquistare tutti con un solo sorriso, formando intorno a sé una rete di persone che l’amano ancora oggi incondizionatamente.

Stai tranquillo e sorridi sempre” era il suo motto. Ed è questo lo spirito che anima i suoi genitori. La forza che tiene unita la rete di volontari, amici e conoscenti che, sempre col sorriso, ogni giorno trasformano il dolore in qualcosa di positivo attraverso iniziative utili per il bene di altri bambini.

Il primo obiettivo del Comitato la Rete di Emma è infatti quello di raccogliere fondi da destinare all’Associazione Bianca Garavaglia, la Onlus che dal 1987 sostiene progetti di ricerca e cura sui tumori infantili a favore del reparto di Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, uno dei maggiori centri in Italia per la cura dei tumori pediatrici.

Attraverso l’organizzazione di iniziative solidali la Rete di Emma offre il proprio contributo a sostegno di progetti di ricerca specifici per i bambini malati.

Alcuni eventi sono diventati dei veri e propri appuntamenti fissi negli anni, come Io e mia sorella, Petali di Emma, La Sagra della Rete, Concorso letterario O Capitano Mio Capitano. I fondi raccolti, per volontà dei genitori di Emma, sono stati utilizzati per inserire una figura di supporto psicologico per i bambini ricoverati nel reparto di Neurochirurgia dell’Istituto Besta di Milano. Un’altra parte è servita per realizzare una piccola sala in cui i bambini ricoverati possono giocare all’interno di uno spazio colorato, pieno d’amore, adatto ad accogliere le loro paure, le conquiste e i cambiamenti con i quali, purtroppo sono costretti a confrontarsi.

Ad oggi la Rete di Emma ha raccolto molti fondi, tutti destinati a questo genere di iniziative. Per portare avanti una Rete così bella, bisogna avere un gran talento. Quello della forza. La forza di vivere comunque, nonostante le cose brutte che accadono ma soprattutto bisogna avere un cuore grande.
Per sostenere la Rete di Emma, oltre a prenderne parte con un sorriso, è possibile contribuire acquistando le T-shirt dedicate alla piccola Emma.

Una delle T-shirt è stata realizzata dall’illustratrice Maria Luisa di Gravio che alla domanda:

Cosa ti ha più ispirato nella creazione dell’illustrazione per Emma e perché hai scelto di rappresentare un acquario? – risponde così.

Non ho avuto un vero e proprio lampo di genio mentre pensavo a questo lavoro. Ho letto le informazioni sul sito di Worth Wearing e su quello dell’associazione, per farmi un’idea. Avendo a che fare con l’infanzia mi sono sentita a mio agio nel cercare un linguaggio consono al progetto. Non volevo creare un’immagine diretta, auto-esplicativa. Perché per quello ci sono le parole.
Dunque ho analizzato le informazioni e estrapolato alcune parole chiave sulle quali concentrarmi. Ho lavorato su un brainstorming ed è nata questa illustrazione. Il nome del comitato, La Rete di Emma,  mi ha suggerito i soggetti del disegno: i pesci. Il collegamento tra la rete e i pesci è stato immediato.

La rete di Emma sostiene una Onlus che si occupa della ricerca scientifica nel campo oncologico infantile, quindi ha deciso di non dedicarsi esclusivamente alla ricerca scientifica dedicata ai tumori cerebrali ma ha esteso il campo. Da qui la scelta di fare dei pesci di razze diverse, dove ogni pesce rappresenta una diversa tipologia di malattia. Il numero dei pesci è stato deciso dal numero di colori presenti nel logo de La Rete di Emma. Volevo che ci fosse un legame visivo tra il disegno e il loro logo.
La forma dell’acquario, una casa, è stata suggerita dalla sala giochi realizzata per i bambini nel reparto di Neurochirurgia dell’Istituto Neurologico Besta di Milano.

Guarda cosa so Fare” è l’inno de La Rete di Emma. Scritto da Alessio Luise, in arte Luisenzaltro. Questa esibizione risale al 3 Dicembre 2016, in occasione di un concerto dedicato ad Emma in cui i suoi amici hanno cantato tutte sue canzoni preferite.

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