Dieci anni di t-shirt “fa pensiero”

marcello baraghini

Dieci anni di t-shirt “fa pensiero”

A dieci anni dalla creazione delle maglie “Fa pensiero” abbiamo chiesto a Marcello Baraghini dell’Associazione Strade Bianche l’origine delle amatissime t-shirt, che ormai da tempo animano una campagna a cui noi di Worth Wearing siamo molto affezionati.

La prima maglia (la più amata) la pensai, la feci serigrafare apposta per me e la sfoggiai, dieci anni fa, al Salone del Libro di Torino. Il Salone stava sprofondando nel pozzo nero del conformismo mentre la grossa editoria, con in testa Mondadori del Caimano, cercava di farlo deperire per affermarne una versione squisitamente commerciale a Milano.
In quel clima animai lo stand di “Stampa Alternativa” con svariate proposte, compresa la maglia che esibiva una frase Emil Cioran “Un libro deve frugare nelle ferite, anzi, deve provocarne di nuove, un libro deve essere pericoloso” che mi aveva affascinato e si adattava come un grido di guerra al conformismo culturale.

Il successo che ebbe mi spinse a proseguire l’”esperimento” ancora sul mio corpo. Cercai un’altra frase (“Non ho principi ma nervi” di Josif Brodskij), feci confezionare la maglia e la indossai sfacciatamente. Il riscontro fu tal quale che al Salone e così feci serigrafare altre dieci frasi in piccole quantità. Man mano le indossai e la scorta me la portai appresso per venderle a chi me la chiedeva, anche in luoghi improbabili. Ci ragionai e pensai che quelle frasi potevano contribuire a diffondere i libri degli scrittori che amavo soprattutto tra i giovani che già allora disertavano librerie e libri.

Dopo le prime dieci, usate come test, decisi di proporle nella libreria di Pitigliano con risultati ancor più sorprendenti, tanto dal punto di vista “commerciale” quanto da quello “culturale”. E così su sollecitazioni del nostro partner Worth Wearing, riproponiamo tramite il loro sito, con una grafica speciale solo per questa serie, le prime cinque maglie, le più amate, con l’idea che possano allargare l’orizzonte della rivoluzione.
Marcello Baraghini

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