20 Ott Un Gatto Rosso contro i tumori: la storia di Sasha e Soleterre
Quella del Gatto Rosso di SoleTerre è una bella storia, fatta di difficili storie intrecciate, ma altrettanto belle.
Da una parte c’è un’organizzazione umanitaria che opera per garantire i diritti dei più deboli nelle “terre sole” in cui non sono riconosciuti. L’associazione SoleTerre aiuta le persone in difficoltà, porta una mano dove c’è bisogno: Costa d’Avorio, Marocco, El Salvador, R.D. Congo, Uganda, senza dimenticarsi dell’Italia, con progetti per l’educazione, i pari diritti, il lavoro, le migrazioni e la salute.
Tra questi Paesi c’è anche l’Ucraina, ancora in difficoltà dopo la caduta dell’impero sovietico e dal disastro della centrale di Chernobyl. I volontari di SoleTerre attivano in Ucraina il progetto PIOP già dal 2003: si tratta del Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica, e porta avanti un sistema di sostegno economico e psicologico per i bambini malati dello stato ex-URSS. La mortalità infantile per il cancro in Ucraina è maggiore rispetto a tutti i Paesi europei a causa del ritardo nella diagnosi e nella carenza di strutture e medicinali, tutti a carico delle famiglie, senza supporto dal sistema sanitario nazionale. Nel 2009 SoleTerre è riuscita a fondare una Casa di Accoglienza per i piccoli degenti e le loro famiglie, per ridurre i tempi dell’ospedalizzazione e per renderla più umana e serena.
Dall’altra parte c’è Sasha, bimbo ucraino. A Sasha è stato diagnosticato nel 2012, quando lui aveva quattro anni, un nefroblastoma, una forma aggressiva di tumore ai reni. Fortunatamente la diagnosi è tempestiva e dopo un’operazione e diversi cicli di chemio Sasha può tornare a casa. Nel 2014 però un’altra brutta notizia: il tumore è tornato. Altro intervento, radioterapia, chemioterapia. Durante il suo periodo nell’ospedale di Kiev però Sasha non si perde d’animo e inizia a disegnare, e disegna tanti di gatti rossi. Tantissimi. Vende i suoi disegni su internet per aiutare la sua famiglia a pagare le medicine, e guarisce.
Ad un certo punto i volontari di SoleTerre vedono arrivare da loro il piccolo Sasha il pittore, che porta con se più o meno l’equivalente di 60 euro; li ha fatti vendendo altri suoi disegni su internet. Sono i soldi per aiutare gli altri bambini del reparto. «Io voglio aiutare, ho deciso!» dice Sasha.
Le storie si incrociano. Soleterre porta il Gatto Rosso di Sasha in Italia per fargli fare ciò che gli riesce meglio: aiutare gli altri. Grazie anche al supporto di Vauro Senesi, che realizza la sua interpretazione del Gatto Rosso, la storia di Sasha è su tutti i giornali e i bimbi di Kiev ricevono altri aiuti cospicui dal nostro paese. Adesso, sia il gatto di Vauro che il gatto di Sasha sono indossabili e acquistabili su Worth Wearing.
Se vogliamo chiudere un po’ gli occhi e tornare bambini, possiamo pure dire che il Gatto Rosso ha salvato Sasha, e vuole salvare anche gli altri dell’Istituto dei Tumori di Kiev. Però, tra adulti, la storia è più semplice e forse per questo più bella. Sasha è l’eroe di questa storia, il generoso Gatto Rosso è lui: aiuta gli altri come lui, con la generosità pura dei bambini.
Oggi Sasha ha nove anni; il suo racconto resta vivido nella memoria e vispo – come un gatto rosso. La sua storia è a lieto fine, e basta davvero poco per avere altre storie e altri lieti fini da raccontare; per esempio indossando la T-shirt disegnata da Sasha e aiutando Soleterre a salvare altri bimbi.
Abbiamo parlato con Emanuela La Macchia, responsabile fundraising di SoleTerre, per farci raccontare qualcosa in più su questo progetto che ci ha conquistati.
Quanto può influire il crowdfunding su una realtà come quella di SoleTerre?
Il crowdfunding è sicuramente uno strumento importante e interessante per ogni organizzazione che possa contare su un progetto forte da comunicare con obiettivi specifici e con una rete di donatori web che possano veicolare la causa.
Per SoleTerre è uno strumento da approfondire alla luce di interventi mirati, ma sicuramente non può essere l’unica azione di raccolta fondi su cui si possa basare la Fondazione.
Molto presto attiveremo questo canale soprattutto per sensibilizzare una certa tipologia di nostri donatori che potranno diventare in prima persona i portavoce della nostra causa.
È cambiato tanto in Ucraina da quando siete arrivati nel 2003?
SoleTerre interviene in Ucraina dal 2003 nei diversi aspetti che concorrono alla guarigione dei piccoli pazienti: assistenza psicologica, riabilitazione e fisioterapia, fornitura di materiali di consumo e strumentazione necessaria. Quando per la prima volta ci siamo recati a Kiev all’Istituto del cancro, le amputazioni venivano fatte ancora con la sega manuale, in condizioni igieniche discutibili e mancavano gli antidolorifici, materiali sanitari di consumo per i chemioterapici.
Grazie al lavoro svolto insieme al personale locale, che dal 2008 ha dato vita alla nascita dell’associazione locale Zaporuka, divenuta partner di progetto e responsabile in loco delle attività, le condizioni sono di gran lunga migliorate e i tassi di sopravvivenza sono passati al 55%, contro però il 75-85% di sopravvivenza nei paesi dell’occidente.
Migliorare la diagnosi, rendendola il più precoce possibile, è uno degli obiettivi di Soleterre nel Paese al fine di aumentare i tassi di sopravvivenza. Per raggiungerlo sono state portate avanti azioni di formazione dei pediatri e dei medici di base, educazione delle famiglie e delle comunità con l’obiettivo di riconoscere (e diagnosticare) i sintomi del cancro.
Anche il sostegno ai reparti attraverso la fornitura di materiale sanitario, medicinali e attrezzature è stato uno dei primi obiettivi da realizzare in questo contesto. Accoglienza e supporto psicologico fanno parte dell’attività di Soleterre in Ucraina fin dai primi interventi. La necessità di completare le cure con terapie di sostegno psicologico dedicato a bambini e famiglie è infatti indispensabile per garantire la riuscita delle cure e il benessere dei pazienti anche dopo la guarigione.
Avete piani per il futuro, sia per l’Ucraina che per altri Paesi?
Continuare il lavoro di sostegno alle attività nei reparti e nella Casa di Accoglienza per riportare il livello dei servizi a quello raggiunto prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Lavorare affinché i livelli di sopravvivenza e di guarigione continuino a diminuire. E soprattutto lavorare su più fronti perché la salute, intesa non solo come assenza di malattia, ma, come indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità fin dal 1948, deve essere “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità”, non diventi un bene di consumo così come l’accesso alle cure non deve essere un privilegio di chi può permetterselo. SoleTerre si impegna quindi a difendere il Diritto alla Salute in Italia e nel mondo perché crede che tutti i bambini abbiano il diritto di essere curati con uguali opportunità.
Come sta Sasha?
Sasha ora è guarito. Continua a fare i controlli periodi e a disegnare bellissimi gatti rossi, simbolo della sua vittoria e di quella di tutti i bambini che ha promesso di aiutare.
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