10 Feb #FIGHTTHESTROKE, la storia del piccolo Mario
«La nostra storia non è un miracolo o una favola: è un esempio di quello che curiosità, coraggio, amore e scienza possono fare».
Francesca Fedeli e Roberto D’Angelo, sono i genitori di Mario e quando ripensano alla storia della loro famiglia, amano raccontarla così.
Il loro talk al TED Global del 2013, una delle più grandi conferenze a livello mondiale sull’innovazione e la creatività, ha avuto oltre un milione di visualizzazioni, facendo letteralmente il giro del mondo.
Perché a dire la verità, la loro storia, ti fa proprio venire voglia di essere raccontata.
Mario nasce nel 2011 dopo una gravidanza difficile che però non sembra avere gravi conseguenze. Dopo soli 10 giorni dal parto i suoi genitori si accorgono che c’è qualcosa che non va. Mario aveva subito un ictus prenatale.
Malgrado l’ictus colpisca soprattutto gli anziani, si può verificare anche durante l’infanzia e perfino prima della nascita: una delle fasi in cui il nostro cervello è più vulnerabile e la sua attività rischia di essere maggiormente compromessa.
Accade a due o tre bambini su mille, e tutti riportano lesioni permanenti al cervello.
Nel caso di Mario, il 40% dell’emisfero destro era stato danneggiato e con molta probabilità il lato sinistro del suo corpo sarebbe rimasto paralizzato.
«Le statistiche, ormai l’ho capito, sono così: ti dicono solo quello che non puoi fare. – dice Francesca – Quello che si può fare l’abbiamo scoperto un po’ per volta: tanta fisioterapia, a casa e in ospedale, e un programma sperimentale per l’attivazione dei neuroni specchio».
Francesca e Roberto decidono di iniziare quel percorso che ha reso la loro storia eccezionale. Realizzano che si stavano concentrando troppo su loro figlio, cercando di «aggiustare un giocattolo rotto – afferma Francesca – perché è orribile a dirsi, ma era così che ci stavamo comportando».
Hanno capito che era necessario invertire la prospettiva: per ottenere il meglio da Mario, dovevano dare il meglio di se stessi. Così hanno ripreso a viaggiare, a frequentare gli amici, ad ascoltare la musica e a fare insieme a Mario tutte le cose belle che avevano sempre fatto e che amavano fare.
E lui, giorno dopo giorno, grazie all’attivazione dei neuroni specchio che lo spingeva ad imitare i suoi genitori, si è messo in piedi diventando il bambino sorridente che oggi. Lo stesso che ha incantato gli spettatori salendo sul palco del TED Global.
È da qui che nasce Fight the stroke: l’associazione che studia e diffonde le ricerche neurologiche più all’avanguardia per migliorare le tecnologie disponibili per la cura delle giovani vittime di ictus, offrendo la possibilità alle loro famiglie di giocare un ruolo più importante nei bisogni medici dei loro figli.
Da quel giorno, Francesca e Roberto non si sono più fermati. Tra i loro successi, oltre ai progressi e alle grandi conquiste di Mario, hanno ideato MirrorAble: una piattaforma per la riabilitazione a distanza. Quest’ultima oltre a consentire ai bambini di fare esercizi davanti alla Tv come fosse un gioco, li mette anche in contatto tra loro su Skype, permettendogli di comunicare tra loro anche se appartengono a nazionalità diverse.
Per supportare la ricerca e contribuire allo sviluppo di terapie innovative a favore dei giovani sopravvissuti all’Ictus è possibile acquistando le T-shirt di Fight the stroke.
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Posted at 11:31h, 09 Maggio[…] intervistiamo Francesca Fedeli, che conosciamo sin dagli esordi, nel 2014, della sua tenace lotta contro l’ictus giovanile, per […]